L’ambasciatore di Pechino a Parigi ha sollevato critiche lo scorso fine settimana dopo aver messo in dubbio lo status degli stati ex sovietici

Pechino ha tentato di estinguere una tempesta diplomatica dopo che il suo ambasciatore in Francia, Lu Shaye, ha detto sabato che gli stati ex sovietici non avevano “calcestruzzo” stato sovrano.

“La parte cinese rispetta lo status degli stati membri come stati sovrani dopo il crollo dell’Unione Sovietica”, Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ha dichiarato lunedì durante una conferenza stampa quando gli è stato chiesto se la Cina fosse fedele alle osservazioni del suo inviato.

Mao ha anche osservato che la Cina è stata tra le prime nazioni a stabilire relazioni diplomatiche con vari stati ex sovietici e ha aggiunto che la posizione di Pechino sul rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale è rimasta invariata.

Anche l’ufficio dell’ambasciatore di Pechino a Parigi si è mosso per sedare la polemica con un proprio comunicato di lunedì, chiarendo che i commenti di Lu erano “non una dichiarazione politica” ma piuttosto il “espressione di punti di vista personali durante un’intervista televisiva”.


I legislatori dell'UE esortano la Francia a espellere l'ambasciatore cinese

A seguito dei commenti di Lu, che sono stati consegnati dal diplomatico all’emittente francese LCI, la Francia e tre stati baltici – Lituania, Estonia e Lettonia – hanno convocato gli inviati cinesi per spiegare le osservazioni.

La Lituania, in particolare, ha avuto un rapporto litigioso con la Cina. Pechino ha declassato le sue relazioni diplomatiche con Vilnius nel 2021 dopo che la nazione baltica ha permesso a Taiwan di istituire un’ambasciata nel paese. In un tweet di sabato, il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha indicato i commenti di Lu come prova che non ci si può fidare della Cina come mediatore di pace in Ucraina.

Anche i ministeri degli esteri di una miriade di altri paesi dell’Unione Europea hanno emesso rimproveri per i commenti di Lu. La lite nasce dalla decisione di Pechino di rafforzare le relazioni con le nazioni europee, molte delle quali sono partner commerciali chiave, mentre la Cina cerca di dare il via a un’economia che emerge da tre anni di rigide strategie di blocco “Zero-Covid”.

Il massimo diplomatico dell’UE, Josep Borrell, ha affermato che il blocco lo farà “rivalutare e ricalibrare la nostra strategia nei confronti della Cina” in vista di una riunione dei ministri degli Esteri dell’UE lunedì. L’argomento sarà discusso anche dai 27 capi di Stato dell’UE in una riunione a giugno.

Origine: www.rt.com



Lascia un Commento