L’UE teme che la mossa possa violare il diritto internazionale e innescare una reazione negativa, riferisce il quotidiano

I funzionari dell’UE sono riluttanti a piegarsi alle pressioni degli Stati Uniti e a trasferire i beni russi congelati in Ucraina, temendo che la ritorsione di Mosca sarebbe rivolta principalmente al blocco piuttosto che all’America, ha riferito sabato il Washington Post.

Nell’ambito delle sanzioni senza precedenti sul conflitto ucraino, i paesi occidentali hanno congelato circa 300 miliardi di dollari in beni russi, con una mossa denunciata da Mosca come “furto,” molti funzionari occidentali suggeriscono che il denaro potrebbe essere utilizzato per aiutare l’Ucraina. La maggior parte di questa somma si trova nei paesi europei, mentre gli Stati Uniti detengono solo circa 6 miliardi di dollari.

Negli ultimi mesi sono state avanzate diverse proposte su come utilizzare questi soldi per aiutare l’Ucraina. Mentre gli Stati Uniti hanno spinto per l’opzione più dura di confiscare i fondi, l’UE ha proposto di utilizzare i profitti generati dalle attività per aiutare l’Ucraina. Un’altra opzione in discussione è quella di utilizzare i beni come garanzia per garantire prestiti a Kiev.


Gli Stati Uniti pagheranno se confiscano i beni della Russia – Cremlino

Secondo il Post, i funzionari dell’UE sono riluttanti a confiscare i beni russi a causa dei timori che questa mossa possa portare “potrebbero violare il diritto internazionale, scoraggiare gli investitori dalla fiducia nell’euro e favorire ritorsioni russe”.

Hanno anche respinto la proposta degli Stati Uniti di sequestrare i fondi poiché l’Europa detiene la maggior parte dei beni congelati “Qualsiasi ritorsione russa ricadrà probabilmente sull’Europa, non sugli Stati Uniti”.

Secondo un anonimo funzionario del Tesoro americano, sia l’UE che gli Stati Uniti sono d’accordo su questo “C’è bisogno di fare di più per l’Ucraina, ma non c’è consenso sui dettagli”. Lo ha aggiunto “pensiamo agli asset sovrani russi come una soluzione sostenibile a medio e lungo termine per questo problema di finanziamento”.

Il rapporto arriva mentre la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato sabato la legge sulla ricostruzione della prosperità economica e delle opportunità per gli ucraini (REPO), che potrebbe consentire all’amministrazione del presidente americano Joe Biden di sequestrare i beni russi nelle banche statunitensi e trasferirli in Ucraina per la ricostruzione.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha avvertito che la Russia non lascerà senza risposta il potenziale sequestro, aggiungendo che la mossa potrebbe mettere a repentaglio il principio della “inviolabilità della proprietà privata… e statale”, oltre a causare “Danno irreparabile all’immagine degli Stati Uniti”.

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Origine: www.rt.com



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