Bashar Taleb/APA Images/Zuma

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Philippe Lazzarini, the Il commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), ha dichiarato sabato che Israele consente solo “la metà della quantità minima giornaliera” di carburante necessario per le operazioni umanitarie a Gaza. La decisione di Israele di consentire l’ingresso di qualsiasi carburante è stata il risultato di settimane di ritardi e pressioni da parte degli Stati Uniti.

Israele ha accettato di consentire solo 16.000 galloni di carburante al giorno, equivalenti a meno di un centesimo di gallone per residente a Gaza. Lazzarini ha affermato in una nota che l’importo è “lontano dall’essere sufficiente a coprire il fabbisogno di impianti di desalinizzazione, pompe per liquami, ospedali, pompe dell’acqua nei rifugi, camion dei soccorsi, ambulanze, panifici e reti di comunicazione per funzionare senza interruzioni”. Secondo l’UNRWA, il mancato aumento delle forniture di carburante per gli oltre due milioni di residenti di Gaza porterà gravi conseguenze; la dichiarazione forniva un elenco puntato:

  • Le persone avranno solo due terzi del loro fabbisogno giornaliero di acqua potabile pulita
  • Ampie parti di Gaza continueranno ad essere inondate di liquami, aumentando ulteriormente il rischio di malattie
  • Il 70% dei rifiuti solidi non verrà rimosso, il che costituisce un grave pericolo per la salute
  • Siamo costretti a gestire un numero ridotto di camion umanitari che attraversano quotidianamente Rafah.

Gli abitanti di Gaza hanno un disperato bisogno di carburante perché Israele ha interrotto l’elettricità, costringendo l’uso di generatori di riserva. Ma Israele ha anche ampiamente bloccato l’ingresso del carburante a Gaza. I gruppi per i diritti umani considerano le restrizioni sulle importazioni di energia e carburante una forma di punizione collettiva che equivale a un crimine di guerra.

“Le organizzazioni umanitarie non dovrebbero essere costrette a prendere decisioni difficili tra attività di salvataggio concorrenti”, ha sottolineato Lazzarini. “Le tensioni comunitarie in una società un tempo molto unita probabilmente aumenteranno, rendendo ancora più difficile per l’UNRWA e altre organizzazioni operare in [an] contesto di crisi umanitaria senza precedenti”.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, più di 11.000 persone, tra cui più di 4.600 bambini, sono state uccise durante l’assalto israeliano a Gaza lanciato in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo ha detto un alto funzionario statunitense New York Times questa settimana che Israele ha lanciato l’invasione di Gaza senza alcuna strategia volta a ridurre al minimo le vittime civili.

Origine: www.motherjones.com



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