La conferenza nazionale del Partito laburista australiano, che rappresenta i sindacati, le sezioni del partito e i parlamentari, ha sostenuto con decisione il trattato sui sottomarini nucleari AUKUS. Mentre AUKUS è stata la questione più controversa a livello interno, la conferenza è rimasta in gran parte silenziosa sulla pressante crisi del costo della vita, in particolare sul settore immobiliare.

Essendo la prima conferenza nazionale dell’ALP tenutasi mentre il partito era al governo dal 2011, l’incontro sarebbe sempre stato un punto critico per il malcontento nei confronti dei laburisti. Nel 2011 ci sono state migliaia di proteste contro l’opposizione del Labour all’uguaglianza dei matrimoni e contro la detenzione obbligatoria dei rifugiati.

Questa volta si sono svolte proteste più piccole sulle questioni di opposizione all’AUKUS, chiedendo un’azione reale sull’ambiente, in particolare la fine del disboscamento delle foreste native, e un’azione reale sull’accessibilità economica degli alloggi. Nel complesso, queste proteste, anche se non di massa, indicano la rottura tra il sentimento di sinistra, anche quello della maggioranza, e l’impegno del Partito Laburista a governare per i ricchi. Fuori dalla conferenza, le persone chiedevano giustizia, mentre all’interno del centro congressi, pesantemente fortificato, tali appelli sono stati ignorati, derisi o annacquati.

Il primo giorno è iniziato alla grande, con una consistente interruzione dei lavori organizzata dall’Unione per l’edilizia, la silvicoltura, il settore marittimo, minerario ed energetico (CFMEU) nei cantieri edili della città, una marcia verso la conferenza per chiedere il divieto del taglio di pietre che provoca silicosi e in sostegno alla richiesta del sindacato di una tassa sui superprofitti per finanziare alloggi a prezzi accessibili.

Sebbene la conferenza abbia modificato la piattaforma ALP per vietare la pietra artificiale responsabile della malattia mortale silicosi, ogni giorno in cui un divieto sindacale o governativo su questa pietra non viene implementato significa che i lavoratori sono esposti a una morte lenta e dolorosa. L’ennesimo impegno cartaceo non vale molto.

Per quanto riguarda l’edilizia abitativa, oltre alla manifestazione del CFMEU, i Verdi hanno organizzato una manifestazione di 300 persone l’ultimo giorno della conferenza. La manifestazione ha richiesto investimenti significativi nell’edilizia pubblica, nonché il congelamento degli affitti. Il portavoce dei Verdi per l’edilizia abitativa, Max Chandler-Mather, ha detto alla manifestazione, gridando “Vergogna!”, che l’ALP ha “bloccato 368 miliardi di dollari per i sottomarini d’attacco nucleare, e ci dicono che tutto ciò che possono spendere è al massimo 500 milioni di dollari all’anno, al massimo, dal 2025, sull’edilizia sociale”.

Dall’interno, Zach Smith, segretario nazionale del CFMEU, ha annacquato la richiesta del sindacato di una tassa sui superprofitti da 290 miliardi di dollari per finanziare l’edilizia abitativa trasformandola in una mozione farinosa che “impegna” l’ALP ad una tassa progressiva per finanziare l’edilizia abitativa. fabbro detto Michael West Media, “Abbiamo dovuto prendere una decisione, se… assumere una posizione più rigida che sappiamo sarà sconfitta, o assumere una posizione che sposti il ​​quadrante sull’imposta sulle società”. Come cambia esattamente la situazione se l’ALP afferma di sostenere la tassazione progressiva, chi lo sa.

È una doppia vergogna che il CFMEU cerchi di vendere, non solo a causa dell’attuale competizione politica tra laburisti e verdi sull’Housing Australia Future Fund del governo, ma anche a causa dell’altro elefante nella stanza della conferenza: il sostegno del labour per i tagli alle imposte sul reddito della “terza fase”. Questo sussidio di 250 miliardi di dollari ai ricchi è stato legiferato dal Partito Liberale, ma entrerà in vigore solo a partire da luglio del prossimo anno. Quando l’ALP sta attivamente minando la tassazione progressiva, è una farsa dire che una mozione della conferenza sia un passo avanti.

Era AUKUS, discusso il secondo giorno della conferenza, quello più atteso come questione di dissenso interno. Diversi sindacati, in particolare l’Electric Trades Union (ETU), si sono opposti all’accordo perché coinvolge l’Australia nell’industria nucleare. Altre voci nell’ALP, in particolare l’ex primo ministro Paul Keating, l’hanno criticato per aver arruolato l’Australia in una guerra degli Stati Uniti contro la Cina.

Una protesta di circa 150 persone, compreso un contingente di delegati dell’ETU, ha preso posizione all’esterno e ha ascoltato Peter Ong, segretario di stato dell’ETU, e Arthur Rorris, segretario del South Coast Labour Council, che hanno condannato il trattato.

All’interno però non è stata nemmeno votata AUKUS. Una mozione di 1.300 parole a sostegno completo di AUKUS è stata approvata “a voce”, indicando che tra i 400 delegati ALP accreditati, pochi erano in disaccordo. Ciò ha fatto seguito ad un dibattito attentamente organizzato, in cui il primo ministro Anthony Albanese è salito sul podio per chiarire l’impegno totale dell’ALP nei confronti dell’imperialismo statunitense. Albanese sostenuto che ottenere sottomarini in grado di attaccare obiettivi in ​​qualsiasi parte del mondo è necessario affinché l’Australia “promuova la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità in tutto l’Indo-Pacifico”.

Dopo la conferenza, chiunque presti attenzione non può nutrire alcuna illusione nella fazione laburista della “sinistra socialista”. Sono stati i membri della sinistra – Pat Conroy, Albanese e Penny Wong – a difendere AUKUS. Come raccontato nel Custode‘S blog dal vivo Nel corso dei lavori, nonostante la maggioranza dei delegati di sinistra, non è stato possibile indurre la conferenza a vietare il disboscamento delle foreste autoctone, che 360 ​​filiali dell’ALP avevano sostenuto prima dell’incontro.

La capitolazione totale della sinistra alle priorità del capitalismo è stata coronata dall’elezione dell’esecutivo nazionale del partito, durante la quale settori della sinistra hanno votato con il diritto per garantire la parità di fazioni nel massimo organo dirigente.

Per qualsiasi azione reale che si opponga alla spinta alla guerra, per la giustizia ambientale e in difesa del tenore di vita dei lavoratori, la lotta continua.

Origine: https://redflag.org.au/article/masters-war-labor-conference-backs-aukus



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