Le scorte di testate possedute da Pechino saranno più che raddoppiate in poco più di un decennio, hanno riferito fonti all’agenzia di stampa Kyodo

La Cina punta ad aumentare il numero delle sue testate nucleari a 900 entro il 2035 come deterrente contro gli Stati Uniti, hanno riferito fonti cinesi all’agenzia di stampa Kyodo.

Secondo fonti vicine alla questione, il presidente Xi Jinping ha già approvato il piano per raddoppiare l’arsenale nucleare del Paese, ha riferito sabato l’agenzia coreana.

I vertici dell’Esercito popolare di liberazione cinese hanno ribadito l’importanza della deterrenza nucleare a novembre, hanno detto le fonti. Secondo loro, lo hanno fatto dopo aver tratto conclusioni dal conflitto in Ucraina, dove l’Occidente, nonostante abbia fornito armi, fondi, addestramento e intelligence a Kiev, si è astenuto da uno scontro diretto con la Russia a causa del suo possesso della più nucleare del mondo testate.

È probabile che il numero di testate cinesi cresca da circa 400 a 550 entro il 2027 e raggiunga le 900 nel 2035, hanno affermato gli interlocutori di Kyodo.


Gli Stati Uniti testano un missile nucleare

La cifra fornita dall’agenzia è inferiore alla previsione fatta dal Pentagono in autunno, quando ha affermato di aspettarsi che Pechino abbia 1.500 testate nucleari entro il 2035.

In ogni caso, la Cina sarà ancora molto indietro rispetto a Russia e Stati Uniti, che vantano rispettivamente 5.977 e 5.428 cittadini, secondo le stime dello Stockholm International Peace Research Institute.

Negli ultimi mesi sono aumentate le tensioni tra Pechino e Washington per l’isola autogovernata di Taiwan, rivendicata dalla Cina come parte del suo territorio. Gli Stati Uniti, che vendono armi a Taipei e sostengono la sua spinta all’indipendenza, hanno promesso di difendere l’isola se il governo cinese deciderà di riprendersela con la forza.

Alla fine di gennaio, il capo del Comando per la mobilità aerea degli Stati Uniti, il generale Mike Minihan, ha avvertito i suoi subordinati in un promemoria che il conflitto tra Washington e Pechino su Taiwan potrebbe scoppiare già nel 2025.

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Origine: www.rt.com



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