

Persone in fila per il pane davanti a un panificio parzialmente distrutto da un attacco israeliano nel campo profughi di Nuseirat a Gaza.Majdi Fathi/AP
Il palestinese medio di Gaza vive attualmente con due pezzi di pane al giorno, ha detto un funzionario delle Nazioni Unite di venerdì.
Thomas White, direttore di Gaza dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha osservato in un briefing con altri membri delle Nazioni Unite che oltre al cibo estremamente scarso a Gaza, anche l’acqua scarseggia, e gli abitanti di Gaza chiedono di più.
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente sta aiutando a sostenere 89 panifici in tutta Gaza che stanno cercando di fornire pane agli 1,7 milioni di persone della zona. secondo l’AP, che ha riportato le osservazioni di White.
Lynn Hastings, vice coordinatore delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, che è anche coordinatore umanitario per la Palestina, ha affermato durante il briefing che solo una delle tre linee d’acqua provenienti da Israele funziona. “Molte persone fanno affidamento, se non addirittura, sulle acque sotterranee salmastre o saline”, ha detto.
Il capo umanitario delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha osservato che la situazione a Gaza potrebbe diventare ancora più terribile man mano che il carburante, che aiuta a gestire le strutture sanitarie, la distribuzione dell’acqua e gli impianti di desalinizzazione, sta per esaurirsi.
Griffiths ha spiegato che le acque reflue non vengono trattate ma vengono invece pompate in mare. “Ma quando parli con i lavoratori municipali, la realtà è che una volta finito il carburante, le acque reflue scorreranno nelle strade”, ha detto.
Israele ha cercato di limitare gli aiuti a Gaza, sostenendo che le risorse destinate agli abitanti di Gaza potrebbero essere usurpate da Hamas. L’inviato speciale americano David Satterfield detto sabatotuttavia, che non esiste ancora alcuna prova che Hamas abbia bloccato o sequestrato alcun aiuto.
Griffiths ha detto che Egitto, Israele e Stati Uniti stanno negoziando per far entrare il carburante a Gaza. Ha anche chiesto pause umanitarie per portare aiuti a milioni di persone tra i bombardamenti israeliani e le operazioni militari di terra. Ma Riyad Mansour, l’ambasciatore palestinese all’ONU, ha criticato questa idea affermando che una pausa umanitaria equivale a una situazione in cui “Israele continua a uccidere i palestinesi, ma ci concede qualche ora ogni tanto, per procurarci cibo e altre cose”. Mansour ha invece chiesto un cessate il fuoco a tempo indeterminato per dare una tregua a Gaza, gravemente devastata.
Finora più di 9.000 palestinesi sono stati uccisi dalle azioni militari israeliane, tra cui più di 3.600 bambini. Altri 140 palestinesi sono stati uccisi anche nella Cisgiordania occupata.
Origine: www.motherjones.com