Il proprietario di un club gay nella capitale tedesca ha segnalato un aumento dei crimini d’odio in seguito al progetto di aprire un rifugio per migranti dall’altra parte della strada

Recentemente a Berlino si è registrato un aumento del numero di attacchi contro persone LGBTQ da parte di migranti, ha affermato il proprietario di un club gay, come riportato da Bild. La donna ha citato la presunta tendenza criticando anche i piani delle autorità di aprire un rifugio per centinaia di nuovi arrivati ​​​​da paesi a maggioranza musulmana accanto alla sua struttura.

Il rapporto della Bild di sabato citava una lettera aperta al sindaco di Berlino Kai Wegner di Carla Pahlau, proprietaria del club “Busche”, che avvertiva che “Negli ultimi mesi il numero dei reati contro le persone omosessuali è aumentato enormemente”. Ha affermato che il “Il numero predominante di autori di reato sono migranti con origini musulmane”.

Pahlau ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei clienti del suo club nel caso in cui la città dovesse portare avanti il ​​suo piano per creare un rifugio dall’altra parte della strada rispetto al suo club per un massimo di 650 migranti provenienti dalla Turchia, dalla Siria e dall’Afghanistan.


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Teme i conflitti tra i clienti del club e i nuovi arrivati, nel qual caso lo farà “Busche”. “non poter più esistere” Secondo il rapporto Bild.

I deputati berlinesi del Partito cristiano-democratico all’opposizione, Kurt Wansner e Timur Husein, hanno detto alla Bild di essere dalla parte della proprietaria del club nella sua critica al progetto di un rifugio per migranti. I legislatori descrivono la scelta dell’ubicazione da parte delle autorità cittadine come a “catastrofe,” aggiungendo che l’arrivo di centinaia di migranti in un’area già infestata dalla criminalità è destinato ad aggravare ulteriormente la situazione.

Al contrario, il vicesindaco Oliver Noll, rappresentante del partito di sinistra, ha insistito affinché i residenti locali e i migranti in arrivo “dovranno abituarsi l’uno all’altro.”

Anche un membro del partito socialdemocratico di Olaf Scholz ha dichiarato ai media di non vedere alcun problema, sostenendo che gli assistenti sociali dovrebbero essere in grado di adattare con successo i nuovi arrivati ​​al nuovo ambiente.

A maggio, il ministro del Lavoro tedesco Hubertus Heil ha dichiarato al Financial Times che, per compensare la carenza di forza lavoro, il paese avrebbe drasticamente alleggerito i requisiti di ingresso e cittadinanza per i lavoratori stranieri.

Il funzionario ha detto, tra le altre cose, che Berlino introdurrà la propria “Carta Verde” e consentirà ai cittadini stranieri di richiedere la cittadinanza dopo soli tre anni di residenza, con la revoca del divieto di lunga data sulla doppia cittadinanza.

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Origine: www.rt.com



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